L’ Agricoltura Organica e Rigenerativa favorisce la riattivazione dei cicli naturali all’interno del terreno agricolo; infatti solo in un suolo vitale e ricco dal punto di vista minerale e microbiologico si possono ottenere colture sane, resistenti ed equilibrate è un insieme di tecniche e buone pratiche agricole che permettono di produrre alimenti sani con minori costi di produzione, ma anche una proposta di cambiamento sociale che passa attraverso l’avvicinamento e il coinvolgimento del tessuto urbano nei processi produttivi portati avanti dagli agricoltori e dagli allevatori. Gli elementi di maggior forza dell’agricoltura organica sono la sua indipendenza dai combustibili fossili ed il suo fare affidamento su mezzi di produzione disponibili localmente. Intervenendo con processi naturali incrementa l’efficacia dei costi e la resistenza degli ecosistemi agricoli nei confronti di condizioni climatiche difficili.
Il lavoro è basato su un’approfondita analisi aziendale, sull’ottimizzazione delle rotazione e degli avvicendamenti, sulla meccanizzazione appropriata e sull’applicazione di strumenti tecnici quali prodotti da cumulo, fertilizzanti da spruzzo fermentati, preparati per la difesa delle piante e composti per la nutrizione animale.
La nostra esperienza
L’adozione di tecniche di agricoltura organica permettono di produrre autonomamente i preparati organici: tutti gli scarti agricoli e quelli derivanti dalla trasformazione delle uve (vinacce, raspi, fecce, residui di potatura ed altro materiale vegetale come ad esempio le pale di fico d’india) vengono trasformati in compost con l’aiuto dei nostri lombrichi. Il compost così ottenuto viene utilizzato per concimare il vigneto, migliorare la struttura del terreno ed ottenere i preparati organici utilizzati per la lotta microbiologica. Il compost aziendale, infatti, viene macerato e aerato fino ad ottenere un prodotto denominato “compost tea”, un preparato ricco di microorganismi rigenerativi utili per contrastare quelli degenerativi (peronospora, oidio, botrite, ecc.). Al fine di migliorare le tecniche di lotta microbiologica è stata intrapresa una collaborazione con il dott. Massimo Zaccardelli del C.R.A. “Centro di ricerca per l’orticoltura” di Pontecagnano (SA), da anni impegnato sulla sperimentazione del “compost tea”. Il dott. Zaccardelli ha eseguito delle analisi anche sul nostro compost ottenendo degli eccellenti risultati.
Il miglioramento fitosanitario apportato dai compost è conseguenza sia dell’apporto diretto dei microrganismi antagonisti, sviluppatisi durante il processo di compostaggio, come ad esempio i batteri termofili del genere Bacillus (molto utilizzati nella lotta biologica), sia in conseguenza della stimolazione della crescita di microrganismi antagonisti già residenti nel suolo. Tali microrganismi ostacolano lo sviluppo dei batteri e dei funghi fitopatogeni che si conservano nel suolo, attraverso meccanismi di competizione per lo spazio e i nutrienti e la produzione di sostanze antibiotiche. Anche la parte aerea delle piante risulta essere maggiormente protetta, grazie a fenomeni di induzione di resistenza nelle colture, per azione di specifici microrganismi che si sviluppano intorno alle radici.
Durante le fasi di vinificazione vengono rispettati i cicli di lavorazione lenti con cui si può ottenere un vino artigianale-naturale, viene fatta una selezione delle uve migliori, le decantazioni e i travasi sono effettuati con i cicli lunari e delle stagioni, l’affinamento su fecce fini, senza filtrazioni spinte. Particolare attenzione alla salute dei consumatori viene posta durante la fase di vinificazione, non utilizzando additivi chimici inutili e costosi, ad eccezione dei solfiti che comunque vengono limitati del 90% rispetto alle dosi normalmente consigliate, la loro presenza nei nostri vini, infatti, come testimoniato dalle analisi, risulta essere bassissima e in quantità di pochissimo superiore alla soglia di indicazione in etichetta. L’azienda, in futuro, intende eliminare totalmente i solfiti.
Anche per quanto riguarda il packaging dei nostri prodotti cerchiamo soluzioni ecologiche ed artigianali: il tappo con cui viene sigillato il nostro vino è in materiale bioplastico ottenuto con biopolimeri della canna da zucchero, del tutto riciclabile, infine impreziosito con una capsula in gommalacca colorata. Per i prossimi imbottigliamenti si intende utilizzare capsule dai materiali completamente biodegradabili come la juta e la cera d’api.